E’ nella notte che sono riuscito a trovare la mia più fedele compagna di viaggio, è a colei che è dedicato questo progetto. Nella notte io mi ci rispecchio, con le mie preoccupazioni le rivolgo i miei dispiaceri, essa mi rasserena grazie a quell’atmosfera notturna che sento, dove il caos che c’è attorno a me orbita in maniera silenziosa ed educata. Sono un fotografo che cerca di ascoltare il rumore dell’architettura silenziosa di Roma.
Questo silenzio esiste solamente dentro la città; perché i centri urbani sono li, che di giorno accumulano tutta la frenesia, accolgono quell’infinito brulicare di persone, l’andirivieni del traffico continua a scorrere ininterrottamente come la corrente di un fiume e poi improvvisamente avviene la magia: arriva la notte; che porta via ogni cosa: demolisce la frenesia e tutto viene sciolto in un’inaspettata staticità, il tempo si congela, ed è in questo momento che ogni edificio disperde l’energia trattenuta durante il giorno.
La città ora si può finalmente rilassare, non deve più essere in tensione come lo è di giorno, si rivela a noi per quella che è veramente: è arte è natura umana è architettura, essa vuol essere ammirata e allo stesso tempo noi ci ritroviamo in lei, riscoprendo le nostre vere identità.
“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.”
Italo Calvino – Le città invisibili