Dopo 3 mesi di lockdown per via del Covid l’Italia sta cercando di ritrovare la spensieratezza; non essendo più possibile fare festa in spiaggia o in discoteca per via del divieto di raccolta, gli italiani stanno sperimentando la riscoperta del Drive-In.
Il primo drive-in è stato nel 1916 nel New Mexico, in America, con il film “Borse d’oro” di Siegmund Lubin, ma dobbiamo aspettare gli anni 40 prima di vedere il boom del drive-in, principalmente grazie al numero crescente di automobili. Un’altra caratteristica che rese così popolare il Drive-in era perché le auto potevano offrire molta più privacy rispetto a qualsiasi altro luogo e così, negli anni, i Drive-in divennero un simbolo americano testimone della sua prosperità economica. Furono così famosi che persino un prete, Robert Schuller, aprì nel 1955 la Garden Grove Community, un drive-in chiesa in California. I
n Italia il drive-in arrivò dopo 40 anni, il primo fu nel 1957 vicino Roma. Di certo questo ritardo non aiutò la diffusione come in America, infatti in quegli anni la televisione stava diventando accessibile alla maggioranza, contribuendo così a far diventare il drive-in obsoleto. Ma oggi stanno sorgendo nuovi drive-in sul territorio italiano: offrendo film, spettacoli, cibo, musica e bevande. Tutto ciò aiuta a prevenire il virus perché si può facilmente rispettare il distanziamento semplicemente rimanendo seduti al proprio posto. I camerieri arrivano con il cibo direttamente in macchina, così la serata viene trascorsa in tutta sicurezza guardando un film o uno spettacolo direttamente dal finestrino.
Il passaggio del Covid sta facendo riemergere vecchie abitudini che abbiamo perso nel corso degli anni?